In questo articolo parliamo di sicurezza sul lavoro, analizzando uno degli elementi fondamentali della documentazione tecnica: la valutazione dei rischi.
Il traduttore tecnico si trova molto spesso a tradurre manuali di istruzioni relativi a macchine, utensili, apparecchiature, prodotti. All’interno di tali manuali vi sono diverse sezioni, ognuna delle quali ha una sua funzione particolare. Un manuale può essere composto, ad esempio, dalle seguenti parti:
- informazioni generali sul manuale stesso, sulla responsabilità del produttore, sulla garanzia, sul servizio di assistenza e sui pezzi di ricambio;
- informazioni relative a sicurezza, utilizzo conforme, requisiti, qualifica del personale;
- dati tecnici;
- descrizione della struttura e del funzionamento del prodotto;
- istruzioni per l’uso;
- indicazioni per la manutenzione;
- presentazione delle possibili anomalie e della loro risoluzione.
Uno degli obiettivi principali della documentazione tecnica è garantire la sicurezza sul lavoro e proteggere da eventuali danni non solo gli utenti, e in generale le persone, ma anche gli oggetti e l’ambiente. Al fine di perseguire questo obiettivo è dunque fondamentale valutare i rischi connessi all’utilizzo di un apparecchio o all’esecuzione di un lavoro. Per questo motivo sia le aziende produttrici che i datori di lavoro sono obbligati per legge a eseguire una valutazione dei rischi e a redigere un documento corrispondente.
Le norme
A sancire l’obbligo di redazione di un documento di valutazione dei rischi vi sono diverse norme, sia a livello nazionale che a livello internazionale. In Italia è fondamentale il Decreto Legislativo 81/08, finalizzato alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Dal suddetto decreto è possibile apprendere concetti basilari quali:
- valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;
- pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;
- rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.
Come stabilito al titolo I, capo I, art. 3, comma 1, “il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio”. Ogni datore di lavoro è tenuto dunque a redigere un documento di valutazione dei rischi (DVR), di cui al titolo I, capo III, art. 28, riguardante le diverse attività dell’azienda e le attrezzature utilizzate. Tale documento deve essere messo a disposizione dei lavoratori.
Nella normativa europea, in particolare nella Direttiva 2006/42/CE, nota anche come Direttiva Macchine, è sancito l’obbligo per il produttore della macchina (o il suo mandatario) di eseguire una valutazione dei rischi “per stabilire i requisiti di sicurezza e di tutela della salute che concernono la macchina” (Allegato I).
Il contenuto
Nella stessa Direttiva 2006/42/CE viene menzionato uno dei metodi per la definizione dei rischi, ovvero il processo iterativo, secondo cui si stabiliscono i limiti della macchina, si individuano i potenziali pericoli e le situazioni pericolose derivanti, si stimano i rischi in base alla gravità del loro effetto e alla probabilità che una lesione o un danno si verifichi e si eliminano o riducono i pericoli.
Le basi e i metodi per la valutazione dei rischi sono però numerosi. Si può far riferimento, ad esempio, alla norma EN ISO 12100, ai metodi HAZOP (Analisi di Pericolo e Operabilità, dall’inglese ‘Hazard and operability analysis’), FMEA (Analisi dei modi e degli effetti dei guasti, ‘Failure Mode and Effect Analysis’), FMECA (Analisi critica dei modi di guasto e dei loro effetti, ‘Failure Mode and Effects Criticality Analysis’), FAAPO (Fattore umano, Attrezzature, Ambiente, Prodotto, Organizzazione), ecc.
Concretamente, il documento di valutazione dei rischi si presenta sotto forma di tabella, al cui interno sono indicate solitamente le seguenti voci:
- area o attività di lavoro;
- possibili pericoli identificati;
- probabilità di lesione/danno;
- misure per evitare gli infortuni.
Il linguaggio utilizzato tende naturalmente a contrarsi. Poche parole devono esprimere in modo chiaro e diretto l’informazione che si vuole trasmettere. Vediamo più nel dettaglio alcuni esempi dall’inglese e dal tedesco.
Risk Assessment

Fig. 1: Esempio tratto da un documento di valutazione dei rischi
Nella prima immagine di esempio la fonte di pericolo è costituita dal trasporto di oggetti utilizzando una gru (‘Activity field: Transport with crane’). Sulla sinistra, sotto la voce “Information”, troviamo i riferimenti a norme antinfortunistiche specifiche per i lavori con la gru. Il primo pericolo identificato e descritto sotto la voce “Identified hazards and their specification” è relativo alle lesioni che possono essere causate da un carico in caduta o sospeso. In inglese la frase è la seguente:
Injuries through falling or suspended load.
Semplificando, da questa semplice frase è possibile ricavare una formula che è alla base di quasi tutte le descrizioni dei pericoli riportati alla voce di cui sopra. Così come nell’esempio, non vi è alcun verbo principale che regge la frase, bensì ricorre una combinazione composta da effetto + locuzione preposizionale + causa: lesioni, incidenti, danno, stress, pericolo, ecc. + a causa di + carichi, componenti della macchina, scosse, rumori, fiamme, combustioni ecc. Potremmo rappresentare tutto ciò con un semplice gioco di combinazioni.

Fig. 2: Una "formula" per l'indicazione dei pericoli
Accanto alla voce relativa ai pericoli è indicato il grado di rischio utilizzando le iniziali H (high), M (middle) e L (low). In questo caso il rischio di lesioni è medio.
Dopodiché, alla voce “Measures” sono riportate le misure necessarie per evitare il pericolo. Anche qui la frase deve essere chiara e breve. Consideriamo ora le misure contenute nell’esempio e con la casella spuntata:
- Observe the load capacity of the crane
- Only use of proper lifting tackle
- Operation just by qualified, instructed, delegated person, at least 18 years old
- Wearing protective shoes
Per ricavare anche in questo caso una formula di riferimento che ci aiuti nella traduzione, in italiano possiamo rendere la misura da adottare utilizzando il verbo all’infinito.
- Rispettare la capacità di carico della gru
- Utilizzare esclusivamente paranchi di sollevamento adatti
- Far eseguire le operazioni solo a persone qualificate, istruite, con almeno 18 anni di età
- Indossare le scarpe protettive
Il risultato sarà una traduzione impersonale e coerente, di facile lettura e comprensione.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo dunque delineato i caratteri principali del documento di valutazione dei rischi e proposto delle strategie di traduzione dall’inglese all’italiano. Se siete interessati a saperne di più sulla traduzione del DVR dal tedesco, vi invito a leggere il mio articolo Tradurre il documento di valutazione dei rischi – Risikobeurteilung.
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